2 – Oltre il 20% dei siti scolastici lombardi pensa accessibile
di Alberto Ardizzone – Porte Aperte sul Web USR Lombardia
L’accessibilità a scuola la si fa pensando, comunicando, confrontandosi. E’ quanto emerge dalle recente ricerca sui siti scolastici lombardi: la rimozione delle barriere all’accesso della comunicazione è non solo un preciso dovere civile, ma assume significato quando si innesca in pratiche didattiche e comunicative. In anteprima pubblichiamo le conclusioni del fascicolo di sintesi della ricerca.
I dati raccolti dal questionario confermano il significativo fermento che sta attraversando la maggioranza delle scuole lombarde circa la cura dei propri siti internet.
Superata la fase del sito-vetrina, concepito come semplice versione web della brochure di presentazione della scuola, sempre più istituti scolastici si interrogano su come la comunicazione web possa migliorare la relazione con i soggetti (docenti, studenti, famiglie) che la abitano quotidianamente.
A questo proposito, si sottolinea la significativa presenza di buone pratiche legate all’accessibilità dei siti, vista sempre meno come una necessità tecnica di adempimento normativo, ma, piuttosto, come un’opportunità per diffondere nella scuola la cultura della comunicazione universale, senza discriminazioni.
acc. | BG | BS | CO | CR | LC | LO | MI | MN | PV | SO | VA | TOT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
sì/quasi | 12 | 12 | 20 | 8 | 15 | 67 | 17 | 30 | 35 | 7 | 44 | 21,5 |
parte | 18 | 19 | 13 | 4 | 15 | 15 | 11 | 17 | 10 | 10 | 17 | 13,8 |
no/poco | 70 | 69 | 67 | 88 | 70 | 18 | 72 | 53 | 55 | 83 | 39 | 64,7 |
totale | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 |
La schiacciante maggioranza di siti realizzati autonomamente dalla scuole, l’incidenza sempre maggiore di siti realizzati con CMS open source, sembrano confermare l’intenzione di molti webmaster scolastici lombardi di seguire una sorta di “via scolastica alla comunicazione web”, magari non sempre sofisticata dal punto di vista tecnologico, ma sicuramente più vicina ai bisogni della singola scuola e più adatta alla formazione di una cultura interna della comunicazione web.
L’auspicio è che ciò non diventi una modalità di lavoro autoreferenziale e colga invece dalle innumerevoli proposte e sfaccettature del web di oggi motivo per migliorare la qualità dei servizi offerti e per diffondere nella scuola pratiche didattiche innovative.
In questo senso la presenza di consolidate esperienze locali di supporto e di indirizzo (tipo la comunità di pratica Porte Aperte sul Web) e di significative proposte formative nazionali (tipo Scuola e Servizi) diventano elemento di riferimento fondamentale per lo sviluppo di una mentalità condivisa e collettiva.
L’analisi dei dati relativi alle buone pratiche sul terreno dell’accessibilità confermano l’importanza di prevedere un supporto personalizzato nella risposta dei bisogni e di favorire il confronto tra i webmaster attraverso la diffusione pubblica di strategie, metodi e tecniche.
Da ciò consegue la necessita dell’allargamento dell’esperienza della comunità di pratica anche ad altre province, magari non solo lombarde, partendo da temi generali, che prescindano dal tipo di editor web o di CMS utilizzato. Si pensi ad esempio, agli aspetti redazionali di un sito web, alla realizzazione di piattaforme aperte di e-learning e alla costruzione e diffusione di modelli, temi e tutorial liberamente scaricabili ed utilizzabili.
Un maggiore investimento culturale e progettuale della scuola sul tema della comunicazione senza barriere potrebbe, infine, rivelarsi cruciale, con importanti ricadute motivazionali ed organizzative.
I docenti incaricati della gestione del sito sarebbero incentivati a superare la sensazione di isolamento spesso denunciata dai webmaster e la costituzione di gruppi redazionali in diretta comunicazione con i diversi segmenti dell’organizzazione scolastica potrebbe gettare le basi per per la diffusione condivisa del “pensiero tecnologico” anche all’interno della didattica ordinaria.