Ultima modifica: 4 Marzo 2010
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8 – Pixel fuori riga. Poetiche condivisioni

recensioni tra carta e dvd di Federica Scarrione, Liceo Galilei di Voghera (PV)

I pixel e le righe stampate si incrociano ormai nella nostra formazione, informazione, cultura e persino nel tempo libero. In questo spazio tento una ricomposizione in piccoli percorsi unitari, centrati su una recensione, di quelle che fino ad ora sono sempre state divagazioni, peregrinazioni sparse su temi inerenti integrazione, inclusione, disabilità, lavoro collaborativo, scuola, pari opportunità e via dicendo. Lo faccio con la speranza di segnalare qualcosa che, magari anche minimo e poco noto, possa abbandonare spazi virtuali e cartacei per entrare nella realtà, nella vita di ognuno di noi.

Lettere fraterne

Erri De Luca, Dante & Descartes- € 10,00

Un epistolario di profonda sensibilità, tra due autori che non ci nascondono i loro affetti, le preoccupazioni, le dolcezze e le malinconie.

Erri De Luca, attraverso ricordi, testi editi e materiali personali inediti, ci fa conoscere Izet Sarajlić, poeta bosniaco scomparso nel 2002 e testimone in prima persona dell’assedio di Sarajevo (1992-95), tenace sostenitore di quella cultura laica della pluralità e della convivenza, che è l’eredità storica della Bosnia-Erzegovina.

In questo volumetto, parole e sentimenti sono un tutt’uno, proprio come ci si aspetta che accada nella corrispondenza tra due poeti. Si sentono uomini del Novecento, secolo del quale scrive De Luca “Non riusciremo a intendere per amore niente di così chiaro e maledetto”. Ma l’amicizia tra i due autori si fonda anche su una dolorosa condivisione della memoria della guerra; della sua esperienza in Bosnia De Luca ricorda all’amico il gesto dello stringere mani, come segno del conoscere e dell’essere solidali, alternativa fisica al parlare un idioma. Sarajlić risponde con nomi, storie di amici ma anche di incontri casuali dai quali traspaiono tratti della sua visione della vita: il pessimismo sulla politica internazionale, l’amore per la cultura e la letteratura come manifestazione sublime dell’animo umano.

Così, anche il luogo in cui si scrive è occasione di riflessioni: “Scrivo questo a Zagabria, in via Dobriša Cesarić. Con Dobrisa ho trascorso una trentina d’anni di grande amicizia. Ora provo quell’amicizia per la strada che porta il suo nome (…) A Dobrisa hanno dedicato una brutta strada alla periferia della città. Che gli sia di conforto che oggi in questa strada il poeta Sinan Gudzević traduce Fernando Pessoa. Dubito che nelle altre nuove strade di Zagabria Pessoa lo abbiano mai sentito nominare”. Pagine, queste di De Luca e Sarajlić, dalle quali emerge con chiarezza che la sfida dell’integrazione si nutre anche della condivisione di ricordi e di sentimento poetico della realtà.

Del resto, in chi fa poesie, è sempre attiva una capacità riflessiva che è percepita come essenza stessa del vivere.

Che cos’è la poesia?

Valerio Magrelli – Luca Sossella editore
La poesia raccontata ai ragazzi in ventuno voci
musiche di Carlo Boccadoro
un cd audio e un fascicolo di 32 pagine
euro 14,00 – ISBN 97-888-87995-94-7

Un cammino trentennale di pratica e, cioè, di ricerca, è alla base di un suggestivo lavoro di Valerio Magrelli: ventuno voci ordinate alfabeticamente in una sorta di abecedario a tema, per definire.aspetti e problemi della comunicazione poetica. Uno stile brillante e semplice, immagini originali, visione disincantata e non retorica: tutte caratteristiche che rendono questo cd audio, accompagnato da un fascicoletto di trenta pagine, ottimo repertorio di citazioni utilizzabili in classe, di punti di partenza non convenzionali per percorsi di analisi di analisi letteraria.

La premessa dell’autore è scaricabile gratuitamente in formato mp3 dal sito dell’editore www.lucasossellaeditore.it/orecchio/poesia.html.

Un voce che mi sembra particolarmente interessante per chi si occupa di comunicazione e di letteratura è quella in cui Magrelli tenta di dare una definizione di “Lettore”: “Il romanzo tradizionale trascina via chiunque gli resti attaccato (…). Nella poesia, al contrario, tocca al lettore trasformarsi in forza motrice. Sebbene egli non abbia scritto il testo, ha tuttavia il compito di rimetterlo in moto ogni volta”.

Forse, chi scrive, chi comunica con mezzi verbali e grafici, si muove costantemente in equilibrio tra questi due estremi: il trascinare e l’essere spinto, sempre e comunque in un rapporto di condivisione con chi si trova di fronte a fare da pubblico, da destinatario, lettore o visitatore che sia




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