Ultima modifica: 3 Marzo 2010
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4 – Intervista a Laura Beretta

Laura Beretta: “Occorre pensare, in special modo nel mondo della cultura e della scuola, a come poter rendere veramente accessibile a tutti l’informazione che a vario titolo si produce”

Intervista a Laura Beretta, responsabile biblioteca comunale di Lentate sul Seveso (MI)

Abbiamo voluto intervistare Laura Beretta, in quanto bibliotecaria esperta di libri digitali. Dalla pubblicazione dell’importante Decreto 30 aprile 2008 sui libri elettronici accessibili, salutato con molto favore dal mondo della disabilità e dalla quotidiana attività sul campo di persone come Laura, possiamo trarre buoni motivi per continuare a diffondere nelle nostre scuole abitudini e buone pratiche di documentazione accessibile.

1.   Laura, a breve sarà pubblicato il tuo libro sulle modalità d’accesso per i non vedenti nell’era digitale. Ci spieghi a chi è rivolto e a chi lo consigli?

Il lavoro, nato come tesi di laurea nel 2001, ha vinto lo scorso anno la prima edizione del premio, in ambito biblioteconomico, «Giorgio De Gregori». In vista della pubblicazione ha subito un importante lavoro di aggiornamento che ne ha rivisitato l’impianto originario, in ragione degli enormi cambiamenti che stanno rivoluzionando il tema dell’accessibilità. Il volume pertanto vuole costituire una sorta di manuale ad uso degli operatori dei servizi informativi che a vario titolo si occupano di promuovere e diffondere la cultura. Innanzitutto i miei colleghi bibliotecari e il personale degli istituti culturali, ma anche i docenti delle scuole e i funzionari della pubblica amministrazione. Scopo del libro è sensibilizzare verso la tematica dell’accessibilità e far conoscere le enormi opportunità rappresentate dalle nuove tecnologie per garantire un pieno accesso alla parola scritta a tutti, soprattutto alle persone svantaggiate come i non vedenti e gli ipovedenti.

2.   Il 12 giugno 2008 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 30 aprile 2008 “Regole tecniche disciplinanti l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore degli alunni disabili”, salutato con molto favore dal mondo della disabilità. Qual è secondo te l’importanza di questo decreto?

Il decreto, atteso a lungo, stabilisce finalmente delle precise regole che permettono di rendere accessibili agli studenti disabili i fondamentali strumenti necessari per il loro lavoro scolastico, come i libri di testo e i software didattici. Le copie elettroniche dei libri e i software devono essere espressamente realizzati per agevolare e favorire i processi di apprendimento e di integrazione dei ragazzi disabili. Gli editori dei libri elettronici dovranno, per esempio, evitare l’uso di immagini o di altri elementi grafici per rappresentare contenuti testuali e dovranno completare i grafici e le tabelle utilizzate a scopo didattico con didascalie esaurienti, equiparabili a quelle che si hanno in cartaceo. In questo modo, a ciascuno sarà data l’opportunità di partecipare alle attività della classe nella maniera più completa possibile. Si può capire quindi l’enorme importanza che questo decreto rappresenta in vista del raggiungimento di concrete possibilità di integrazione scolastica di tutti gli alunni.

3.   Al di là dell’aspetto tecnico, secondo te cosa può significare dal punto di vista culturale promuovere l’abbattimento delle barriere all’informazione in una scuola?

La scuola ha, come la biblioteca, il compito prioritario di garantire a tutti il diritto all’apprendimento e alla cultura, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie informatiche, rimuovendo gli ostacoli fisici che ne limitano l’accesso. Occorre fornire a tutti le stesse opportunità di accedere all’informazione in modo che tutti possano dare il proprio contributo in una effettiva situazione di «eguaglianza sostanziale», offrendo siti pensati per essere accessibili o documenti elettronici strutturati in modo da poter essere letti anche da chi non ha la possibilità di leggere normalmente le pagine stampate. Fortunatamente, numerose sono le positive iniziative intraprese in tal senso, ma ancora molti sono gli interventi da attuare e ancora lunga è la strada da percorrere in vista di un vero accesso alla cultura, libero e universale. L’accessibilità non deve essere considerata come un mero fatto tecnico o un’applicazione di una normativa, ma deve essere un sentire comune e la difesa di un diritto. Questa è a mio parere la vera sfida: occorre pensare, in special modo nel mondo della cultura e della scuola, a come poter rendere veramente accessibile a tutti l’informazione che a vario titolo si produce.

4.   E’ ormai da tempo che tu ti occupi di accesso all’informazione da parte delle persone non vedenti e ipovedenti. Questo tuo interesse quali cambiamenti ha prodotto nella tua vita professionale ed umana?

Grazie a questo lavoro sono venuta a contatto con numerosi non vedenti e ipovedenti, con i quali ho stretto rapporti di profonda stima e amicizia. Confrontarmi con loro è stato molto interessante e utile per comprendere le enormi difficoltà che persone che partono con un grave handicap, come è la privazione della vista, incontrano nella vita quotidiana. È triste – e dovrebbe far riflettere – pensare ai problemi e agli ostacoli che le persone disabili devono affrontare per poter difendere un diritto semplice, ma nello stesso tempo fondamentale, quale è quello della lettura. A tutt’oggi, il piacere di leggere il romanzo dell’autore preferito o di informarsi attraverso la lettura del quotidiano tutte le mattine, la possibilità di visitare il sito del proprio comune o semplicemente il fare la spesa comodamente da casa, rappresentano ancora operazioni, se non del tutto negate, assai difficoltose. Ostacoli e difficoltà che il più delle volte, con una sensibilità diversa, con dei semplici accorgimenti e con un serio impegno di tutti potrebbero essere superati già a monte.

Come bibliotecaria, nel mio piccolo, sento fortemente questo problema come punto fondamentale di intervento per un libero e totale accesso a tutti: poter offrire un audiolibro a un utente cieco o un libro a caratteri ingranditi a una persona anziana che trova difficoltoso leggere i caratteri troppo piccoli è già per me una conquista. Di recente, inoltre, sempre in ambito lavorativo, sto collaborando alla realizzazione del nuovo sito dell’ente per cui lavoro, un’esperienza nuova, ma molto interessante e stimolante.




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