Ultima modifica: 4 Marzo 2010
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8 – L’importanza degli aspetti redazionali per l’accessibilità del web

di Marco Bertoni, membro del WCAG Working Group del W3C per l’International Webmasters Association

Al di là degli aspetti tecnici, dei problemi di validazione del codice e di verifiche automatiche di accessibilità, c’è una problematica spesso sottovalutata, ma di grande importanza per chi si sforza di pensare, scrivere e comunicare accessibile.
Come è meglio strutturare i testi, quali sono le modalità di lettura sul web, quali sono le caratteristiche della scrittura per internet? Ce ne parla Marco Bertoni. L’articolo, pubblicato sotto licenza Creative Commons, è tratto dal suo blog www.semplicemente.org.

Un sito accessibile è un sito costruito senza commettere errori nella sintassi del codice e seguendo le linee guida, o i requisiti tecnici, di accessibilità.

Anche gli esperti in materia a volte dimenticano che ciò che un utente cerca in un sito è l’informazione, e la chiarezza dell’informazione è essenziale, se non primaria rispetto al codice.

James Hutton, uno dei padri della geologia, era famoso per il suo stile oratorio non proprio chiaro. Ecco un brano tratto da un suo scritto:

“Il mondo che abitiamo è composto dai materia-li, non della terra che ha immediatamente preceduto la presente, ma della terra che, a partire dal presente, consideriamo come la terza e che aveva preceduto il terreno che si trovava sulla superficie del mare, quando la nostra terra presente si trovava ancora sotto l’acqua dell’oceano.”

É evidente che inserirlo all’interno di una pagina HTML sintatticamente perfetta non aiuterebbe in nessun modo la chiarezza, e quindi l’”accessibilità”, del brano precedente.

In realtà da tempo c’è chi lavora per la semplificazione del linguaggio amministrativo. Degno di nota è il progetto Chiaro, che fornisce strumenti per aiutare i redattori della Pubblica Amministrazione.

Molti dei problemi di accessibilità di un sito web, quindi, hanno origine dal lato redazionale. Questo, a volte, avviene anche a causa della scarsa qualità del sistema di gestione dei contenuti (Content Management Systems, CMS) scelto dall’organizzazione. La bontà di un CMS, infatti, è legata non solo alla generazione di codice valido ma anche alle modalità di aiuto fornite al redattore nella pubblicazione dei contenuti.

Le modalità di lettura sul web

Leggere il testo su un monitor è innaturale. Questo, insieme ad altri fattori, fa si che la modalità di lettura sia differente da quella abituale. Semplificando, possiamo distinguerne due:

  • Il colpo d’occhio, nel quale l’informazione visiva di una pagina nel suo insieme dà la percezione dei contenuti e della presenza o meno di particolari argomenti.
  • La scansione del testo: le persone raramente leggono le pagine web parola per parola; piuttosto scansionano la pagina, selezionando singole parole e frasi (Jacob Nielsen).

Il redattore, insieme al tecnico, può seguire una serie di suggerimenti per facilitare queste diverse modalità di lettura. Per esempio, per il colpo d’occhio è possibile:

  • Organizzare le pagine in zone caratteristiche per tipo di informazione in esse contenuta.
  • Inserire i contenuti più importanti, e quelli più recenti, prima possibile nella struttura del documento HTML.
  • Strutturare l’informazione con intestazioni ordinate gerarchicamente dal generale al particolare.
  • Utilizzare con parsimonia gli elementi grafici: possono creare “rumore” visivo.
  • Inserire sempre nella stessa posizione eventuali blocchi funzionali comuni a tutte le pagine.
  • Fare in modo che l’informazione visiva sia chiara e coerente in tutto il sito. Per esempio:
    • Gli stessi simboli grafici devono avere lo stesso significato.
    • La rappresentazione tipografica di elementi strutturali deve essere sempre la stessa.

Analogamente, per facilitare la scansione del testo è possibile:

  • Utilizzare le intestazioni come fossero microcontenuti.
  • Suddividere il testo in paragrafi: è il paragrafo, non il capitolo, l’unità di misura di un testo sul web.
  • Separare tipograficamente un paragrafo dall’altro.
  • Ridurre il numero di parole di un paragrafo, rispetto al numero di parole che si sarebbe utilizzato su carta.
  • Visualizzare in modo tipograficamente diverso dalle altre le parole significative in un paragrafo. Attenzione! Tante parole significative diventano inutili: tante = nessuna.
  • La caratterizzazione tipografica del testo deve essere diversa da quella utilizzata per rappresentare altri elementi strutturali quali intestazioni e link.
  • Utilizzare le liste (ul, ol) per raggruppare logicamente gli elementi informazionali, e utilizzare le liste numerate (ol) quando la successione è importante.
  • Aumentare la leggibilità “fisica” del testo, dimensionando adeguatamente interlinea e caratteri.

Scrivere per il web

Ecco alcuni suggerimenti per migliorare lo stile di scrittura sul web:

  • Quando nella frase sono presenti collegamenti, spostare la focalizzazione della frase dai collegamenti, o dai documenti collegati, al soggetto. Quindi una frase come “clicca qui per la registrazione” è errata.
  • Cercare di progettare ogni paragrafo intorno ad un’idea principale (un solo argomento per ogni paragrafo).
  • Inserire l’”idea” del paragrafo (il punto nodale attorno al quale ruota il paragrafo) per prima.
  • Se per la comprensione del testo è necessario contestualizzare, farlo all’inizio.
  • Inserire la conclusione – o il riassunto delle novità – nel primo paragrafo del testo.
  • Diminuire il numero di proposizioni incidentali per frase.
  • Far emergere l’agente e l’azione così il lettore non dovrà indovinare chi fa cosa (scrivere proposizioni attive).
  • Scrivere proposizioni positive, in questo modo gli utenti non saranno costretti a sciogliere una serie di negazioni.

Questa lista è ovviamente parziale. Suggerimenti come questi fanno comunque ormai parte del senso comune, oltre che della letteratura in materia. Ma non sempre è possibile applicarli. Il redattore della PA però deve almeno provarci.

Proprio per la natura “pubblica” dei suoi scritti. In quest’ottica il progetto Chiaro, citato in precedenza, può essere d’aiuto. Così come la messe di siti che comparirà digitando le parole web writing su un motore di ricerca.




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