Ultima modifica: 4 Marzo 2010
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4 – Succede a Genova tra i banchi di scuola

di Laura Gigante, Alessandro Iscra (IIS Vittorio Emanuele II – Ruffini Genova)

Al Vittorio Emanuele II – Ruffini di Genova gli studenti sperimentano il significato tecnico e culturale dell’accessibilità. Un modo per aprire le porte a un modo diverso di costruire siti e di concepire le relazioni umane.

Lo scorso anno scolastico è stato introdotto il tema dell’accessibilità agli studenti dell’IIS Vittorio Emanuele II – Ruffini di Genova – classe 3 ragionieri programmatori (progetto Mercurio). L’esperienza si presta ad essere ripetuta nelle nuove classi terze di quest’anno e proseguita dagli studenti delle quarte. L’idea è di affiancare strettamente l’argomento accessibilità al linguaggio html, il cui apprendimento –seppur a livello basilare- è previsto dai programmi ministeriali ed è quasi sempre oggetto di una parte rilevante della seconda prova scritta dell’esame di Stato.

Di fronte a pacchetti software che permettono con notevole semplicità di realizzare spettacolari pagine web ricche di grafica ed animazioni, i risultati ottenuti dalla creazione di una pagina direttamente in html tramite il blocco note scoraggia molto spesso gli studenti nell’apprendimento del linguaggio. In questo contesto entra favorevolmente in gioco il tema dell’accessibilità, che riaccende una significativa motivazione: lo scopo diventarealizzare materiale per tutti, senza trascurare la creatività grafica.

Non si può negare che rispetto agli obiettivi della comunità di pratica di Porteaperte, l’approccio è troppo ricco di tecnicismi, ma non si può fare molto di diverso integrando il tema in un corso di informatica; inoltre, l’uso dei validatori e dei relativi bollini diventa un importante stimolo: gli studenti sono orgogliosi di ottenere delle validazioni che neppure siti molto famosi come google posseggono.

Gli studenti delle classi terze affiancheranno l’accessibilità già ai primissimi elementi di realizzazione di pagine web, con una novità: provare ad ascoltare prima di guardare tramite la versione demo di Jaws.

Gli studenti delle classi quarte, nelle quali si insegna la programmazione e si introducono i database, realizzeranno un loro semplicissimo CMS personalizzato per creare un proprio sito che necessita di frequenti e rapidi aggiornamenti. Anche questo, se da un lato contrasta con i requisiti di flessibilità che dovrebbe possedere un CMS ben fatto, dal punto di vista didattico permette di apprezzare l’utilità di un software di supporto alla creazione di pagine web e le difficoltà annesse a rispettare i vincoli sull’accessibilità.

E’ inoltre prevista l’introduzione del tema agli studenti del corso di grafica pubblicitaria della Casa Circondariale di Marassi (GE), con modalità in fase di definizione.




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