Ultima modifica: 3 Marzo 2010
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9 – Un Card Sorting per il sito della scuola (seconda parte)

di Renata Durighello – I.C. Gianni Rodari” di Santa Giustina (Belluno)

La qualità di un sito web dipende anche dalla logica con cui i contenuti sono strutturati. Renata Durighello, appassionata di progettazione web, ha utilizzato per il sito della sua scuola la tecnica del card sorting aprendoci nuovi orizzonti nel modo di concepire interfacce centrate sui bisogni degli utenti.

Nell’a.s 2006/07 il sito dell’IC “Rodari” di Santa Giustina (Belluno) era gestito da Joomla, un CMS che non annovera tra i suoi pregi la flessibilità nell’architettura informativa. La struttura è gerarchica e i contenuti sono distribuiti su tre livelli: le sezioni, le sottosezioni o categorie e le cosiddette pagine foglia che si trovano ad avere una collocazione mutuamente esclusiva.

Tale rigidità organizzativa non sempre si addice alle sfaccettature di una realtà scolastica, o quantomeno costringe a porsi interrogativi e fare riflessioni su quale potrebbe essere la collocazione migliore per ciascun oggetto informativo. La scelta di consultare gli utenti per mezzo di un questionario on line si inserisce in questo contesto di riflessione e di confronto.

Le persone invitate allo svolgimento del Card sorting accedevano ad una pagina contenente, oltre ad alcune spiegazioni, l’elenco delle categorie del sito, ovvero le pagine da raggruppare, ciascuna accompagnata da una breve descrizione. Da qui i partecipanti venivano indirizzati al test vero e proprio sul server di Netsorting che li accompagnava, con un’interfaccia semplice ed intuitiva, fino alla conclusione.

relazioni tra categorieIl software utilizzato consente vari tipi di analisi dei dati, sia on line che off line. Molto utile tra questi ultimi la matrice di prossimità, scaricabile in formato Excel, che visualizza, attraverso una tabella a doppia entrata, i vari elementi e il numero delle volte in cui due elementi vengono inseriti all’interno di uno stesso gruppo da parte di diversi utenti. Ciò permette di costruire raggruppamenti, e quindi categorie, consoni alle esigenze dei più, oltre a mettere in evidenza elementi difficili da categorizzare, che potremmo isolare in una “zona grigia”. I rapporti esistenti tra elementi che vengono riuniti assieme da molti utenti, ma non abbastanza da costituire un gruppo, possono essere invece presi in considerazione per collegamenti supplementari (del tipo “vedi anche…”).

L’analisi dei dati e la loro rielaborazione ha permesso di arrivare ad una nuova mappa che, fortunatamente, non era molto diversa dalla precedente, almeno nelle scelte fondamentali. Si è trattato quindi in primo luogo di una conferma, la conferma che il gruppo di lavoro che si occupa della progettazione del sito aveva operato le scelte giuste nella costruzione dell’architettura del sito, o per lo meno scelte condivisibili.

L’analisi dei dati e la loro rielaborazione ha permesso di arrivare ad una nuova mappa che, fortunatamente, non era molto diversa dalla precedente, almeno nelle scelte fondamentali (per un accenno alle diversità si rinvia alla parte 1 dell’articolo). Si è trattato quindi in primo luogo di una conferma, la conferma che il gruppo di lavoro che si occupa della progettazione del sito aveva operato le scelte giuste nella costruzione dell’architettura del sito, o per lo meno scelte condivisibili.




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